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| | 24-10-2009, 15.30 Casale sul Sile 4^ giornata di campionato - andataCASALE - Pro Mogliano 0-6 (primo tempo: 0-4)Casale (4-3-3):Mariotto; Perazza, Carnio, Zago (c), Gatto F.; Simic, Pasini, Chiarotto (Cadamuro); Biasin, Franzin (Girardi), Gennaro In panchina: Penzo Aiello, Canuto Allenatore: Biasin Assenti: Zennaro, Basha, Uva, Gatto N.Note:Ammoniti Zago A. e Biasin (Casale). Il portiere della Pro Mogliano para un rigore a Biasin (2°tempo). Goal:0-1 0-2 0-3 (autogoal di Perazza) 0-4 0-5 0-6 (su rigore causato da fallo di Carnio)Pagelle: Riservate a Pasini... ma tutti inevitabilmente insufficienti....Cronaca:La partita tra Casale e Mogliano non è mai stata una sfida qualsiasi: alle basi c'è una tanto antica quanto suggestiva rivalità campanilistica, che sola dovrebbe bastare a fornire le motivazioni necessarie per un match di questa caratura. Se aggiungiamo le ambiziose posizioni di classifica di entrambe le squadre, non ci si poteva che attendere un match brillante e giocato a viso aperto. E così è stato, ma purtroppo ben interpretato in questi termini da una sola squadra, il Mogliano. La storia della partita è molto lineare: nel primo tempo, il Casale viene infilato sistematicamente ogni 10 minuti. La prima volta su calcio d'angolo, con una palla che filtra dopo un liscio di Gatto nel cuore dell'area, pronta per essere spinta in rete. Il secondo goal nasce dalla caparbietà di una delle punte, che buca la difesa sul fianco sinistro, beffandosi di tre uomini e pennellando un pallone d'oro, concretizzato dal compagno di reparto. Il tre a zero arriva ancora su corner, questa volta dalla destra: palla lunga sul secondo palo, ma Perazza, nel tentativo di portarsi di petto la palla sull'esterno, appoggia nella propria porta. Allo scadere della prima frazione arriva anche il poker: Zago perde il pallone sulla trequarti, innescando un micidiale contropiede che le due punte della Pro Mogliano gestiscono alla perfezione, vanificando i tentativi di recupero del reparto arretrato e l'uscita del portiere. Nell'incedere della furia degli ospiti, a nulla valgono il cambio Chiarotto-Cadamuro ed il passaggio ad un modulo più adatto al contenimento, il 4-4-2. Per il Casale da ricordare solo un'occasione per Franzin, liberatosi dentro l'area, sul cui tiro, miracolosamente ribattuto, si avventa Biasin, con scarsa fortuna. Dopo l'intervallo il Casale cerca di mantenere la calma, e di provare a sfruttare l'inevitabile rilassamento di una squadra che ha all'attivo già quattro marcature. I risultati sono deludenti, e la manovra si fa pesante, problematica, discontinua, improvvisata. Davanti sono Biasin e Gennaro che tentano di mantenere in vita i palloni, ma fa ottimo gioco la retroguardia del Mogliano, che non si concede distrazioni neanche sotto pressing. E, alla fine, due goal arrivano, ma non fanno che incrementare il passivo, invece che ridurlo. la quinta siglatura arriva per la terza volta su corner: palla che si impenna nell'area piccola, su cui si avventa completamente indisturbata da qualsivoglia tentativo di opposizione la punta ospite, ed insacca agevolmente. Infine, lo 0-6 è frutto di un intervento in ritardo di Carnio che, superato, stende il diretto avversario in piena area: rigore concesso, e trasformato con una conclusione che si stampa sulla traversa interna prima di entrare in rete. Ci sarebbe il tempo per addolcire la batosta, con il goal della bandiera: un buono spunto di Biasin in velocità viene troncato da un netto intervento di un difensore ospite, legittimando la massima punizione. Sul dischetto va lo stesso Biasin, ma il portiere intuisce a para sulla sua sinistra. Esattamente con questo episodio si chiude il derby, sicuramente già deciso nei primi 45 minuti, ma mai provato a rimettere sui binari da parte della squadra di casa, nemmeno per l'onore, più che per la classifica. Commento:Chiaramente non serve un luminare del calcio per capire cosa non è andato oggi. Mi permetto solo qualche considerazione, tra le moltissime che si potrebbero facilmente sollevare: - non possiamo trovare giustificazioni nelle numerose assenze. Perchè certo non avevamo nè Birello nè Fava nè De Pieri quest'oggi a darci una mano, ma non devono venire loro a toglierci le castagne dal fuoco. Questo è il nostro gruppo, e dobbiamo cavarcela così. Quindi potevano sì mancare Penzo e Canuto, ma due defezioni rientrano nella normalità. I 13 che sono scesi in campo bastavano ed avanzavano per ottenere un risultato non dico con dei punti, ma almeno onorevole... - lacune tecniche: ancora tante, troppe. C'è da lavorare sul passaggio sul breve e sullo stop? Ebbene, a volte sembra di sì (ne faccio una colpa anche a me stesso, sia chiaro) - lacune tattiche: posizioni completamente fuori luogo. Nel secondo tempo si sono aperte le praterie nel nostro centrocampo, e stavamo giocando in 4, non più in 3! Oppure i corner: tre reti, tre, su sei, sono nate da queste situazioni. C'è da riflettere... - lacune psicologiche: è mancata la voglia che ha fatto di noi un grande gruppo nelle prime tre giornate, nel corso delle quali eravamo sempre andati sotto, per poi rialzare la testa e portare a casa un risultato importante. Oggi, tutti inermi a farci impallinare nel primo tempo, e passi (...), ma poi rientrare per far passare altri tre quarti d'ora, senza mai cercare di tirar fuori l'orgoglio, con di fronte una squadra ormai ampiamente demotivata, è colpevolizzante... Ad onor del vero, vanno fatte altre due considerazioni, per poter motivare, ma non giustificare, una prestazione simile: - di fronte abbiamo affrontato per la prima volta dopo quattro partite una Squadra con la esse maiuscola. Una squadra che probabilmente cercherà di lottare, come ormai da anni, per la vittoria del campionato. Dunque una squadra con corsa, piedi buoni, ed una panchina qualitativamente e quantitativamente elevata. Ed era una squadra che giocava il nostro stesso tipo di gioco, o almeno quello che avremmo dovuto esprimere: palla bassa, fatta girare dietro, e tagliata con scambi veloci davanti. Un gioco del genere ha premiato. Se impariamo a farlo ai loro livelli, sarà dura per tutti. - per motivi di volta in volta differenti, in queste prime 4 giornate la formazione ha sistematicamente cambiato volto (basti vedere che solo 3 giocatori hanno disputato tutte e 4 le partite dal primo minuto: Gennaro, Chiarotto e Carnio). Davanti alla difesa oggi Pasini, sabato scorso Mantovani, sabato ancora prima Carraretto. A centrocampo, oggi per larga parte i 3 sono stati Simic, Pasini, Perazza: almeno 2 inserimenti inediti su 3. In effetti il mister non poteva fare altro, ma questo dimostra che i meccanismi del nostro gioco si fondano su un'intesa di base che è difficilmente improvvisabile, specie quando i reparti dalla metà campo in su sono costituiti da 3, 2 o 1 giocatore. Va ricercato un equilibrio tale che eventuali nuovi inserimenti nella formazione avvengano con la massima naturalezza, senza dover essere dipendenti dalle assenze di qualche singolo interprete. Controlla qui giornata e classifica del girone!Edited by A_l_e_z - 24/10/2009, 19:27
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